La domanda
Sono ancora indecisa sul percorso da portare all'esame. In realtà ho due temi in mente ma non riesco a trovare gli opportuni collegamenti. Inizialmente avevo pensato di portare un percorso sull'uso e il potere della parola, collegandolo in storia alla propaganda nazista e fascista (potere persuasivo della parola); in inglese pensavo ad Orwell; per italiano pensavo a Pascoli e Leopardi (valore evocativo della parola), purtroppo però non saprei come collegare il tutto con matematica, fisica, latino e filosofia… L'altro tema che ha suscitato il mio interesse è il relativismo conoscitivo ma non saprei proprio come trattarlo, l'unico collegamento che mi è sembrato consono è Pirandello in italiano.
Antonella, Liceo Scientifico
La mia risposta
Lascerei perdere il secondo tema, se Antonella ha ancora così poche idee in proposito. Per quanto riguarda il primo, sono sicuro che in letteratura latina una riflessione sul potere di persuasione della parola si possa trovare in qualche autore. Ma questo non è il mio campo di competenza, quindi ti rimando al parere dei tuoi insegnanti.
La stessa cosa vale più o meno per filosofia. Però qui vorrei proporre di esaminare la riflessione di Wittgenstein (nel Tractatus logico-philosophicus ma non solo) a proposito della necessità di evitare in filosofia l'uso evocativo e confuso del linguaggio, creando l'illusione del significato là dove in realtà non ce n'è alcuno: questa sarebbe, secondo Wittgenstein, l'origine di molti cosiddetti problemi filosofici.
Questa riflessione potrebbe permettere un collegamento alle discipline scientifiche e all'uso che esse fanno del linguaggio matematico proprio per evitare le ambiguità del linguaggio naturale. Si potrebbe allora mostrare come alcuni termini della matematica e della fisica (come il termine «infinito») ricevano in esse delle definizioni estremamente rigorose e risultino efficaci non per il loro «potere evocativo», ma proprio per la loro precisione e nettezza.
In questa luce, potrebbe risultare utile anche una lettura del saggio sulla «Esattezza» nelle Lezioni americane di Calvino.
